Imágenes de páginas
PDF
EPUB

di

Si è tentato da alcuni, dietro varie locali tradizioni, separare fra le pitture di questa scuola, quelle nelle

ab. Carlo Bianconi in Roma, stampata nell' Antologia Romana 1776, tom. 3, pag. 121 e seg. dopo d'avere fatto l'elogio di essa città che chiama patria pittoresca e liceo di Raffaello, esclama: Dio sa quante cose vi sono in Perugia fra le molte, che si mostrano di Pier Perugino, nelle quali ha lavorato il gran Raffaello! e dice che una certamente di queste è la tanto celebre Ascensione del Salvatore che Pietro fece pei Benedettini in S. Pietro, e che è rimasta a Parigi. Quanto è vera la prima di queste proposizioni, altrettanto è improbabile la seconda: perchè essendo stato questo quadro eseguito da Pietro nel 1495, anno nel quale era tornato da Firenze, ed aveva cangiato in meglio la maniera di dipingere e di comporre ; non è credibile che Raffaello, il quale solo da qualche mese si doveva trovare con esso lui, giovanetto qual era, dovesse essere in grado di por mano nei quadri del Maestro. Quello, su cui realmente lavorò, e del quale non si sa l'anno preciso, ma che deve essere del 1497 o 98, è il Presepio operato da Pietro in S. Antonio Abate pei Monaci Olivetani che più non esiste, ad eccezione di due tavolucce dipinte quivi da Raffaello, l'una con S. Sebastiano e S. Francesco, l'altra con S. Ercolano e S. Costanzo a mezze figure, le quali in origine servivano di predella ad essa tavola, e che ora conservansi nell'Accademia del disegno di Perugia. Si crede pure che Raffaello aiutasse il suo Maestro a dipingere nella famosa tavola della Resurrezione, che questi dipinse per li Conventuali di S. Francesco, la quale ora è in Roma al Vaticano, e che anzi vi si ritraessero scambievolmente. In una guardia militare di essa tavola già desta dal sonno, e posta alquanto in distanza dall'arca del sepolcro sulla parte sinistra, si ravvisa il ritratto di Pietro, con quegli stessi delineamenti, onde Raffaello il dipinse alcuni anni dopo nell'istoria della Scuola d'Atene nel Vaticano: e nel soldato dormiente sulla diritta del sepolcro si riconosce il profilo del giovinetto Raffaello, avente i capelli coperti da un berrettino rosso; siccome ciascuno può vederlo a tutto suo agio nella tavola 21.ma in litografia, che va unita all'opera tedesca Rafael

quali avesse potuto aver luogo la mano di Raffaello; ma tale ricerca verrebbe a quasi nullo fine dopo ciò che abbiamo detto, ed il suo risultamento niente di più ne indicherebbe *.

La pittura di quel tempo, non eccettuata quella stessa di Pietro Perugino, non avea fatti molti progressi; ma per altro andava avanzandosi per la strada migliore, quella cioè della semplice natura. Regnava ancora grande povertà nell' invenzione e nelle operazioni del pennello; una certa magrezza e secchezza, quantunque fosservi finezza e purezza di tratto; poca pienezza nelle tinte e poco impasto nei colori; ma nettezza, e freschezza di tuono; una certa bonarietà di composizione,

Sanzio aus Urbino von Friedrich Rehberg, divisa in quattro parti, e stampata in Monaco nel 1824.

* Forse qui il valente Biografo francese avrebbe dovuto a parer nostro modificare questa sua asserzione; giacchè noi siamo persuasi che una tale ricerca non sarebbe vana del tutto, quando si considerasse come l'ingegno del discepolo ha influito sul miglioramento del Maestro. E non credasi questa una esagerazione. La casa Baglioni di Perugia possede una Vergine di Pietro Perugino che par fatta da Raffaello: lo stesso dicasi di un'altra egregiamente bella, ma ove non riluce tanto la grazia raffaellesca, che passò oltremonti: e si potrebbero citare i progressi fatti da Pietro, non nel sapere, ma nella grazia; e sarebbe questo un bell' argomento di estetica pittorica. A tale proposito è famoso un Cristo colla Maddalena, con S. Girolamo, e con S. Giovanni dai lati, che esisteva nella chiesa dei Francescani di S. Giminiano, terra in Toscana. Raffaello lo fece di 15 anni: Pietro lo aveva certamente disegnato; ma il colorito e la grazia, che ammiravansi nel S. Giovanni e nella Maddalena erano del discepolo. Questo tesoro per la storia dell'arte fu comperato dal Principe di Gallitzin e passò in Russia.

nulla espressione *, poco movimento; ma naturalezza negli atteggiamenti, verità quasi di ritratto nel carattere delle teste: ecco quello che offerivano le scuole contemporanee di Bellini in Venezia, di Francia in Bologna, di Ghirlandaio in Firenze, di Pietro Vanucci in Perugia; le quali maniere trovansi pure nelle prime produzioni di Raffaello, quando era ancora sotto la direzione del suo precettore.

Non si saprebbe dire a che sarebbono venute le arti del disegno presso i moderni, privati essendo gli artisti della vista continua del corpo umano, la cui immitazione avea trovata una volta in alcune instituzioni della Grecia una specie di scuola pratica, se i modelli dell'antichità, ricomparendo tutto ad un tratto, non avessero, a guisa di sole vivificante, fecondato i germi delle nuove scuole, ed accelerato il loro accrescimento.

Verso la fine del secolo XV i Medici, e soprattutto Lorenzo il Magnifico aprirono nel loro palazzo, ripieno di opere antiche, una specie di accademia per tutti gli artefici e si videro le arti del disegno passare subitamente dall'infanzia alla virilità. Leonardo da Vinci e Michelangelo **, messi in non cale i confini dell'uso aveano

point d'expression ... così dice il Quatremere, ma noi non possiamo convenire intieramente con lui. È forse inutile il fermarcisi; ma per parlar solo del Ghirlandaio, e di Pietro Perugino, si esaminino i Freschi del primo in S. Maria Novella di Firenze, e quelli del secondo in Perugia nelle sale del Cambio, e quindi si giudichi.

** Avanti questi due famosissimi dipinse in Firenze Masaccio. Vedansi l'Adamo e l'Eva cacciati dal Paradiso terrestre; e l'Angelo che libera S. Pietro di prigione, nella famosa cappella del Carmine in Firenze; e quindi si dedurrà qual piccolo passo dovea fare la pittura per giugnere alla perfezione delle forme.

di già spinto assai lontano l'arte del disegno, quantunque per istrade differenti, allorquando il caso emancipò, per così dire, Raffaello, facendolo uscire dalla scuola del Perugino. Alcuni affari chiamarono a Firenze il Maestro, e l'Allievo approfittò dell'occasione per fare qualche gite ne' dintorni di Perugia *.

Prima per altro di passar oltre, crediamo sia per venire accetto assai ai nostri lettori il porre qui e altrove di mano in mano che ne cadrà l'opportunità, secondo la più probabile regolare cronologia, una indicazione di diverse opere di Raffaello, o del tutto ommesse, o non bene circostanziate da' suoi biografi : e questo punto di mettere insieme una serie esatta ed autentica con sana critica de' lavori di tanto uomo, dovria formare un libro a parte, avvegnachè tutto che uscì dal suo divino pennello o dalla sua matita è cosa celeste, nè deve mescersi giammai colle opere d'altrui, nè restare in forse nella storia dell' arte. Quindi approfittando delle cognizioni che a questo proposito trovansi sparse nelle crudite opere di Baldassare Orsini, Guida di Perugia, e Vita, Elogio, e Memorie di Pietro Perugino, ecc., e di Annibale Mariotti, Lettere pittoriche perugine, non che delle cortesissime lettere indiritteci da Perugia dai chiar. Luigi Canale bibliotecario, e Gio. B. Vermiglioli professore, i quali ebbero la bontà di assicurarci sulla verità delle cose annunziate nelle opere suddette, relativamente alla loro esistenza a' nostri tempi in Perugia: noi, dico, aggiugneremo :

Nelle stanze del P. Abate de' Monaci Camaldolesi si conserva un piccolo Crocifisso dipinto a fresco che si crede una primizia di Raffaello, nel quale sembra di vedere più la scuola di suo padre, che di Pietro.

Nella sagrestia della chiesa di S. Pietro de' PP. Benedettini neri o sia Casinesi, si vede una pittura a fresco, in piccolo quadretto con duc puttini, i quali furono copiati esattamente da Raffaello da due puttini similmente dipinti da Pietro in un quadro di S. Anna, che era in S.a Maria dei Fossi, che ora più non si sa dove disgraziatamente rimanga. Egli è questo uno studio

Raffaello lascia

la scuola del Pe

me opere.

Fino d'allora Raffaello tentò di volare colle sue pro

rugino. Sue pri- prie ali, ponendo mano ad alcuni lavori da lui solo, i quali, abbenchè portino sempre l'impronta del gusto della scuola, differiscono da quelli di cui abbiamo par

del giovinetto Sanzio su Pietro fatto fra il 1495 ed il 1500, nel qual tempo stava esso nella sua scuola.

Questi Monaci possedevano pure due tavolucce, allogate sopra le porte d'una navata della chiesa, una rappresentante Gesù morto compianto dalle donne pietose; l'altra la Madonna col Bambino, ed alcuni Angeli, dipinte istessamente dal giovane Raffaello; ma furono tolte dai Francesi.

Nel palazzo Penna è ammirabile per il disegno e per la grazia un quadretto tondo colla Madonna e 'l Bambino, lavorato da Raffaello sulla maniera del Maestro.

Il conte Giulio Cesarei possedeva in questi ultimi tempi una tegola con sopra uno studio di testa, forse ideale, di una grandezza poco più piccola del naturale, escita dalle mani del giovinetto Sanzio. Finita però non è che la testa, il busto è solo abbozzato, e nell'impasto e vivacità delle tinte, ci si vedono tutte le grazie del suo pennello. Era opinione popolare in Perugia che questa preziosa pittura rappresentasse il ritratto dello stesso Urbinate; ma per quanto alcuni abbian creduto, confrontandolo con gli altri, di vedervi quelle differenze, le quali derivano dall'età, tale opinione non venne mai confermata dai professori, i quali mentre vanno d'accordo a crederla dipinta da Raffaello, ed un'opera originale del medesimo, dissentono intieramente da siffatta opinione, ed asseriscono essere una assai bella testa di un giovane, fatta nella maniera che ha tenuta nel dipingere il Parnasso delle Camere Vaticane.

Questo prezioso monumento si trovò da un rigattiere, e senza saper che cosa fosse si pagò cinque paoli. Ora poi veniamo avvertiti, con grande rincrescimento di chi ci scrive la notizia, che questa tegola è stata comperata ultimamente dal Re di Baviera pel prezzo di mille zecchini. Così Perugia dopo le innumerevoli privazioni cui soggiacque, per l'ignoranza e per una smode

« AnteriorContinuar »