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DELLE ISCRIZIONI MESSAPICHE

NOTIZIE E CHIARIMENTI

Nell'antecedente indirizzo facemmo volentieri onorata menzione del tedesco T. Mommsen, uno dei cultori più illustri delle italiche vetustà, e che alla ventura d'interpretare la lingua dei nostri maggiori, sebbene per intiero non fortunato, corse più dritta e spaziosa la via. Ora però ci spinge. gratitudine e dovere a rammentare, come non sia il solo, che di messapiche iscrizioni si fosse occupato, avvegnachè prima di lui, e fin dal secolo XV e XVI a tutto oggi, i nostri municipali scrittori n'ebbero conto e le tennero in pregio. Non mancarono a far lo stesso altri italiani e stranieri. Di tutti rammenteremo i nomi: eccoli.

1. Antonio de Ferrari, da Galatone sua patria detto il Galateo, De Situ Iapigyae.

2. Quinto Mario Corrado di Oria, rispondendo ad Antonio Paglia di Giovinazzo, Epistolarium. Venezia 1655.

3. Girolamo Marciano di Leverano, Descrizione, Origini e Successi di Terra d'Otranto, opera rimasta manuscritta fiuo al 1855, nel qual anno sol· tanto fu stampata a Napoli con aggiunte di Domenico Tommaso Albanese.

4. Vittorio Prioli di Lecce, raccoglitore d'antichità ai suoi tempi, e ricordato dal Marciano.

5. Scipione de Monti de' Marchesi di Corigliano d'Otranto, il quale invece di vanità, come oggi di frequente si osserva, aumentò di lettere e di dottrine la sua nobiltà di sangue, citato anche dal Marciano.

6. Bernardino Tafuri di Nardò, collettore indefesso di storiche nozioni, ma critico stizzoso da metter fuori talvolta dei documenti, che fanno dubitare della loro genuinità.

7. Annibale de Leo Arcivescovo di Brindisi, che molto ebbe ad illustrare questa città con opere stampate, e con manuscritti conservati nella Biblioteca brindisina da lui fondata.

8. Gaspare Papatodero di Oria-Fortuna di Oria, libro di pregio, ma che difetta per eccessivo municipalismo.

9. Domenico Tommaso Albanese di Oria, Istoria Cronologica dell'antichità della città di Oria,

manuscritto esistente nel Museo Provinciale di Lecce.

10. Giuseppe Lombardi anche di Oria, Giunte alla Fortuna di Oria, stampate a spese del medesimo, di Tommaso Martini, di Francesco de Pace e del Barone Francesco Casotti. Napoli 1858. 11. Gregorio Schiavoni di Manduria, Ricerche sulla Fondazione di Manduria, manuscritto conservato nel sopradetto Museo.

12. Luigi Cepolla di Lecce, Manuscritti. Tuttochè dotto fu strambissimo interpetre delle antichità, i documenti della quale storpiava a piacere, per poscia interpetrarli a piacere.

13. Giovambattista de Tommasi di Gallipoli— Capricci poetici per l'Accademia della Passione tenuta a Brindisi. Napoli 1830, e altri suoi manuscritti. Infaticabile raccoglitore di Messapiche leggende, pelle quali ebbe molto a lavorare; ma sventuratamente i suoi studi non toccarono il fine a cagione degli occhi, che molto s'erano sciupati. Offerendo però quelle sue bozze a chi le desiderava, vi furon di quelli che ne saccheggiarono le idee. La intiera sua Silloge finalmente che conteneva 40 iscrizioni fu da lui medesimo nel 1834 messa a disposizione dell'Istituto archeologico di Roma, il quale ne fece menzione nel Bollettino di quell'anno, senza che coi documenti le avesse riprodotte.

ISCRIZIONI MESSAPICHE

14. Bartolomeo Ravenna di Gallipoli, Memorie storiche di Gallipoli.

15. Niccola M. de Cataldi anche di Gallipoli, Alezio illustrata.

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16. Stefano Iurleo di Ostuni, Origini di Ostuni. 17. Barone Francesco Casotti di Lecce, Sul·libro della Fortuna di Oria.

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18. Antonio Profilo del fu Tommaso di Mesagne, Messapografia, ovvero Memorie storiche di Mesagne. Lecce 1870, della quale desideriamo si stampasse la seconda parte.

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19. Cavaliere Luigi Maggiulli di Muro-leccese, Monografia Numismatica di Terra d'Otranto prima e seconda edizione.bo priske pangka

I nomi dei non nati in Provincia sono: il Padre Niccola Laviosa, il Nardelli, Monopoli manifestata 1773, il Mola, Giornale letterario di Napoli 1798, il Pighio, Alessandro Kalafati Vescovo di Oria, il Corcia, Iannelli, Giulio Minervini, Bollettino napoletano, el Bernardo Quaranta, Atti della Società Pontoniana, dovol

-E di quelli nati fuori Italia, oltre il Mommsen, contiamo il Lepsius, il Grutero, il Baurghet, Saggi dell' Accademia Etrusca di Cortona, tom. I. il Kuhn, nel Giornale di Linguistica Comparata, il Friedlander e Giorgio Curtius.

Ma ciò non basta A noi per amor di giusti zia, o meglio per obbligo di retribuire a ciascuno

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