maniera, sotto pena della nostra grazia, e di dieci mila maravedis per la nostra Camera a ciascheduno di loro, che il contrario facessero. Data nella città di Segovia a di sedici del mese di agosto, l'anno della natività di nostro Signore Gesù Cristo mille quattrocento novantaquattro. Io Fernando Alvares, Segretario del Re e della Regina nostri Signori, la feci scrivere per ordine loro. E nel tergo della detta lettera stava scritto ciò che segue: Accordata. Alonso Peres. Pero Grrs Cancelliere. Don DOCUMENTO Viene dichiarato Capitan Generale si spedisce all'In Don Ferdinando e Donna Isabella, per grazia di Dio Re e Regina di Castiglia, ec. A tutti e qualsivoglia, capitani, maestri, e padroni, e contromastri e marinaj delle navi, caravelle, ed altre fuste, e a qualunque altra persona di qualsivoglia condizione, che sien nostri vassalli, sudditi, e naturali, cui spetti, o spettar possa quanto è contenuto in questa nostra lettera; e ad ognuno e qualunque di voi, al quale fosse presentata questa nostra lettera, o la copia di essa, segnata da scrivano pubblico, salute e grazia. Sappiate che Noi abbiamo comandato a Don Cristoforo Colon nostro Ammiraglio del mare Oceano, e nostro Vicerè e Governatore delle isole e della terra ferma del detto mare Oceano nelle parti delle Indie, che vada come nostro Capitano, con certe navi e caravelle ed altre fuste alle predette isole e terraferma, che nella dell'armata, che detta parte delle Indie sono scoperte, e da scoprire. Ond'è, che per la presente comandiamo a tutti, e a ciascheduno di voi sopraddetti maestri e capitani e padroni e contromastri e compagnie delle dette navi, caravelle ed altre fuste, ed a tutte le compagnie, che in esse, e in cadauna di esse navigassero, che tenghiate e tengano per nostro Capitano generale delle dette navi e fuste e caravelle il prefato Don Cristoforo Colon nostro Ammiraglio, Vicerè e Governatore del detto mare Oceano, e a lui ubbidiate, e il teniate per nostro Capitan generale, e facciate e adempiate, e ponghiate in opera tutto, che per lui da parte nostra vi sarà detto e comandato, ed ogni cosa e parte di essa, secondo, e come e nella forma e maniera, ed a' tempi e sotto le pene ch'egli vi ordinerà da parte nostra, senza porvi indugio, nè dilazione veruna, die. mente como sy Nos en persona vos lo mandasemos; ca Nos por la presente le hasemos nuestro Capitan general de los dichos navios, e caravelas, e otras fustas, e le damos poder e facultad para los mandar e governar como nuestro Capitan general, e para exsecutar en la compaña dellas quales quier penas en que cayeren e yncurrieren por no complir e obedecer sus mandamientos, como dicho es. Pero es nuestra merced e voluntad que el dicho nuestro Capitan general Don Christoval Colon nuestro Almirante e Viso Rey e Governador, ni vos otros, ni alguno de vos non vayades a la Mina ni al trato della que tien el Serenissimo Rey de Portogal nuestro hermano, porque nuestra voluntad es de guardar e que se guarde por nuestros subditos e naturales lo que cerca de la dicha Mina tenemos capitulado e asentado con el dicho Rey de Portogal. Lo qual vos mandamos que asy fagays e cumplays so pena de la nuestra merced e de confiscation de vuestros bienes para la nuestra camara e fisco. Dada en la Çibdad de Barcelona a veynte e ocho dias del mes de mayo, año del nascimiento de nuestro Señor Jesu Christo de mill e quatrocientos e noventa e tres años. To el Rey To la Reyna. Yo Fernand Alvares de Toledo Segretario del Rey e de la Rey na nuestros Señores la fis escrivir por su mandado. E en la espal das de la dicha carta estava escripto lo que se sygue: Acordada. Rodericus Dottor. Registrada. Alonso Peres. Pero Grrs Chanciller. bene, così, e tanto compiutamente, come se vel comandassimo Noi in persona; perchè Noi per la presente lo facciamo nostro Capitano generale dei detti naviglj, caravelle ed altre fuste, e diamogli potere e facoltà per comandarle e governarle come nostro Capitano generale, e per dare esecuzione nelle compagnie di esse a qualunque pena in che cadessero e incorressero per non adempiere ed ubbidire a'suoi comandi, come è detto. Per altro è nostro piacere e volontà che il detto nostro Capitano generale Don Cristoforo Colon nostro Ammiraglio e Vicerè e Governatore, nè voi altri, nè alcuno di voi, non andiate alle miniere, nè al tratto di esse, che tiene il Serenissimo Re di Portogallo nostro fratello ; essendo nostra volontà osservare, e far che si osservi da' nostri sudditi e naturali quanto circa la detta miniera abbiamo capitolato e convenuto col detto Re di Portogallo. Lo che vi comandiamo di così fare e adempiere sotto pena della nostra grazia, e della confisca de' vostri beni per la nostra Camera e Fisco. Data nella città di Barcellona a dì 28 di maggio, l'anno della natività di nostro Signor Gesù Cristo mille quattrocento novantatrè. Io Fernando Alvares di Toledo, Segretario del Re e della Regina nostri Signori, l'ho fatta scrivere per loro comando. E nel tergo della detta carta era scritto: Accordata. Rodericus Doctor. Registrata. Alonso Peres. Pero Grrs Cancelliere. |