Opera colle controversie sulla Gerusalemme, Volúmenes19-201827 |
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abbia Accademici della Crusca adunque alcuna altra altre anco anzi appo appresso Ariosto Aristotile Armida Attendolo avete avventura azione BELM biasimo buono canto ch'è ch'egli ch'io chè chiara Clorinda colla conoscere costume cotale credere Crus Crusca Dante detto Dialogo dice dire dite Enea Eneide episodj essendo fare favella favola Fiorentini Furioso Gerusalemme Gerusalemme liberata giudicio Goffredo GUAST guerra Iliade imitazione INFAR intendere istoria l'altra l'Ariosto l'Infarinato l'istoria laonde lascia latino legge lingua locuzione lode luogo maggiore maniera maraviglia medesimo mente mostra niuno nome Omero Orazio pare parlare parole Pellegrino peravventura perciocchè persone PESC Petrarca picciola Platone poco poema eroico poesia poeta poetica possa primiero pure ragione Replica Rinaldo rispondere risposta romanzo Rossi Ruggiero sarà sarebbe scrittori Segr sieno Signor Infarinato Signori Accademici tale Tancredi Tasso Torquato Tasso traportare troppo trova truova vedere verisimile vero versi Virgilio virtù vizj voci voglia voluto vuole
Pasajes populares
Página 181 - nvita , Or ride, or piagne, or teme , or s' assicura; E '1 volto che lei segue ov' ella il mena , Si turba e rasserena , Ed in un esser picciol tempo dura : Onde alla vista , uom di tal vita esperto Dirla : Questi arde , e di suo stato è incerto . Per alti monti e per selve aspre trovo Qualche riposo: ogni abitato loco E...
Página 31 - Musa tu, che di caduchi allori Non circondi la fronte in Elicona, Ma su nel Cielo infra i beati cori Hai di stelle immortali aurea corona; Tu spira al petto mio celesti ardori, Tu rischiara il mio canto, e tu perdona Se intesso fregi al ver, s'adorno in parte D'altri diletti che de
Página 28 - Dante dalla falsità de' suoi principj dipende. Pone egli per essenza della Poesia, non i concetti, o la favola, come Aristotile , ma il verso , e la corrispondenza delle rime , dalla qual vuole , che tutte l'altre cose prendano legge, e si determinino.
Página 213 - II gusto dunque di coloro, i quali spesso han letto e riletto, approvato e riprovato, lodato e rilodato i migliori scrittori, sarà giudice della bellezza delle parole, non quello del popolo Fiorentino.
Página 288 - Ora a dire del numero passiamo, facitore ancora esso di queste parti, in quanto per lui si può, che non è poco; il qual numero altro non è che il tempo che alle sillabe si da, o lungo o brieve, ora per opera delle lettere che fanno le sillabe, ora per cagione degli accenti che si danno alle parole, e tale volta e per l'un conto e per l'altro.
Página 42 - Verum ubi plura nitent in carmine, non ego paucis Offendar maculis, quas aut incuria fudit Aut humana parum cavit natura.
Página 250 - Camillo mio, che non fu negligenza, ma diligenza di voler vedere impressa e nelle mie mani la Replica sua; acciò meglio potessi dall'opera conoscere, con quali titoli dovevo onorare la persona. Agli ultimi di Marzo ebbi per via di filuca la Replica agli Accademici, nella quale ammirai e la dottrina e la modestia di lei nel rispondere, o, per dir meglio, replicare al paro di quanti motti ed arguzie usarono i Signori Fiorentini: e mi compiacqui non poco in vedere quanto il giudicio mio, o, per dir...
Página 67 - ... adsuitur pannus, cum lucus et ara Dianae et properantis aquae per amoenos ambitus agros aut flumen Rhenum aut pluvius describitur arcus; sed nunc non erat his locus.
Página 31 - Sacripante, ogn'altro ch'oso, Fuor che tu, fosse in tal modo a parlarme, Con suo mal si saria tosto avveduto Che meglio era per lui di nascer muto.
Página 104 - l vero condito in molli versi, I più schivi allettando ha persuaso: Così all'egro fanciul porgiamo aspersi Di soave licor gli orli del vaso; Succhi amari ingannato intanto ei beve, E dall'inganno suo vita riceve.