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tico piano della città, ha l'impronta di un carattere più vetusto ancora della sovrapposta Cattedrale. Essa è da annoverarsi tra' primi edifici aperti in Brescia al culto cristiano, ed assomiglia per forme, e modi di costruzione alle basiliche Costantiniane. Alzatosi il suolo circostante col volger de' secoli, e volendosi fabbricare la rotonda in questo luogo, gran parte dell' antica chiesa venne convertita in crypta, o confessione.

Si può vedere scendendo sotto il presbitero. È partita in cinque navi per quattr' ordini di colonne di differenti marmi greci, e nostrali, parte di lavoro romano, parte de' secoli dell' arte imbarbarita sui capitelli delle quali, alcuni antichi, altri del tempo della sua edificazione, si curvano le volte in archi semicircolari. In essa nel 875 vi fu tumulata la spoglia dell'Imp. Lodovico II. pronipote di Carlo Magno, trasportata poscia a Milano in S. Ambrogio (1).

DUOMO NUOVO

Questo marmoreo magnifico tempio, degno di una capitale, che s'innalza ove da prima sorgea l'estiva cattedrale di S. Pietro de Dom, venne fondato nel 1604 con disegno di Giovanni Batista Lantana bresciano e la fabbrica fu proseguita

(1) ANDREAE Presb. MURAT. Antiq. It. M. E. T. I. Diss. I. p. 50.

coi sussidj prestati dai munificentissimi vescovi, che governarono la nostra Chiesa, e dall' amore de' Bresciani verso la religione. Nel 1825 ebbe compimento la cupola, reputata la maggiore dopo la Vaticana, e dopo quella di S. Maria del Fiore a Firenze: fu architettata da Basilio Mazzoli romano.

Sulla porta principale si vede scolpito da Antonio Calegari il busto del cardinale Querini nostro vescovo, ivi locato qual monumento di gratitudine alle insigni beneficenze largite a questa basilica.

Le scolture, che decorano la fabbrica esterna, sul frontone sono: la Vergine assunta dagli Angeli eseguita in dimensione colossale da Pietro Possenti sul modello ideato da Giovanni Batista Carboni, Il Possenti fece pure due statue poste ai lati del suddetto colosso; le altre da certo Citerio. S. Giovanni di prospetto alle prigioni; ed i santi Faustino, e Giovita dietro il coro, sono di Antonio Carra.

E dal sullodato Calegari furon scolpiti ne' peducci della cupola due de'quattro Vangelisti in alto rilievo. Gio. Batista Carboni lavorò gli altri.

Al primo Altare Giuseppe Panfilo dipinse S. Antonio di Padova.-Il 2.° è destinato pel SS.° Sagramento. Segue il 3.o nel quale vedesi l'arca in marmo contenente le sacre spoglie de' vescovi Apollonio, e Filastro. Vi sono effigiate intorno ad essa le principali apostoliche cure sostenute

a vantaggio della nascente Chiesa bresciana dal Beato Apollonio. -Nel 4. il signor Luigi Basiletti espresse l'Angelo tutelare; e Antonio Calegari le statue che ornan l'altare.

Altare Maggiore. Maria Vergine assunta dagli Angeli, Giacomo Zoboli con aiuto del Conca. Le due statue de' santi vescovi Filastro e Gaudenzio, non che i puttini, l'ornato dell'iscrizione posta sotto il busto del cardinale Querini, furon scolpiti dal più volte mentovato Calegari; e il busto, da Bartolomeo Pincellotti

romano.

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6.o I SS. Carlo e Francesco', e il nostro vescovo Marin Giorgi, che venerano la Beata Vergine, Palma Giovane. Sopra quadro con angeli, Antonio Gandini. 7. La dipintura rappresenta ogn' ordine di cittadini che implora dalla misericordia divina la cessazione del contagio, che desolava città, e provincia nel 1630, Giuseppe Panfilo.-8.o, e 9.o Destinato il primo pelle SS. Croci esistenti nel Duomo vecchio; l'altro ad onor di S. Gaudenzio vescovo, il cui quadro è dipinto da Santo Cattaneo bresciano.

L'amatore delle antichità ecclesiastiche può vedere il pedo pastorale usato da S. Filastro vescovo di Brescia nel IV. S.o che si conserva al suo altare. E nell'archivio canonicale tra i molti codici membranacei, è importante osservarsi la rarissima opera Canonica inedita di Bonizone vescovo di Sutri scritta nel XI.o S.o. È la più completa dei

due esemplari noti, ed è accennata dal Manso prefazione ai supplementi della Storia de' Concilj del Labbè; dal Trombelli; Gradenigo ec.

La statua posta sulla fontana della piazza, rappresentante Brescia armata, è opera di Antonio Calegari.

BROLETTO O PALAZZO PREFETTIZIO

L'edificazione di quest' ampio Palazzo abitazione del magistrato governativo, e di altri civili, e criminali, viene ascritta al 1187, o in quel torno (1); e della torre annessa trovasi pella prima volta fatta menzione nel 1213. Le porte orientali, e le scale furon compite nel 1610; e la loggia del gran cortile nel 1626.

BIBLIOTECA QUERINIANA

Dovuta alla munificenza del cardinale Querini, che dopo innalzata la fabbrica (1750) ed arricchita di codici, e manoscritti e d'altri libri in copia, la dotò altresì di redditi per l'acquisto di nuove opere. Oltre la grande collezione d' incisioni in rame antiche, e moderne, sono degni di esser attentamente osservati i seguenti oggetti.

(1) Nel Lib. Poteris Mss. p.8. Il CAPREOLI però p. 98. copiando il Malvezzi dice essersi cominciata la fabbrica di Broletto nel 1223.

1.° L'Evangeliario 8.° grande quadrato, versione latina, scritto con mica aurea, ed argentea sopra membrana porporina, pertinente al VIII. secolo illustrato già dal Garbelli (1).

2. Il Corano in arabo (f. p.) diviso in dodici volumi in carta bambagina con miniature, e dorature; dal vescovo Gradenigo donato alla libreria del Seminario clericale.

3.o La Croce Magna, o stazionale, d'argento dorato in forma greca, con due rilievi del Redentore l'uno sedente in trono, antico, l'altro crocifisso, moderno. Questo prezioso monumento è adorno di moltissime pietre dure orientali, e, tra esse, di rarissimi agatonici parte incisi e parte levigati; come pure con granati, calcedonie, paste antiche etc, Evvi aggiunto un lavoro aureo- grafico assai diligentemente condotto, che esprime tre ritratti.

4. Molte pergamene del VIII.o, IX.o, X.° secoli ed oltre; alcune delle quali appartennero un tempo al monastero di S. Giulia: ricchezza inestimabile di cui a preferenza di moltissime librerie d'Italia, va doviziosa la Queriniana (2). E CC., Mss.

(1) Tale illustrazione forma la prefazione all'opera di M. BIANCHINI sopra i più celebri Evangeliarj noti, di Brescia cioè, Verona, Vercelli, e Corbia. (2) Pubblicate in parte dalla monaca BAITELLI nelopera Ann. del Monast. di S. Giulia, versione Ital.; in parte dal MARGARINO, Bollario Cass.

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