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prolungandosi termina in un' abside, o tribuna semicircolare, siccome le antiche basiliche cristiane. Le tredici colonne sopposte agli archi a tutto sesto, ed altre nelle vicine cappelle, di proporzioni, e marmi differenti (greci cioè, orientali, e nostrali), sono nobili rimanenze di più antichi edifici distrutti. E di marmi della medesima provenienza è lastricato in gran parte l'antico pavimento delle due navate minori, e formati ne sono i peristili della crypta, o confessione. Vanno essi ornati con capitelli che denno considerarsi tra le scolture più belle del secolo di Desiderio (1). Quelli delle colonne maggiori dimostrano l'epoca medesima senza essere pari in merito, almeno per quanto si può farne conghiettura da taluno di essi, dal quale è caduto lo stucco di cui in epoche più a noi vicine vennero intonacati.

S. CLEMENTE

Posseduta un tempo dai religiosi di san Domenico dell' Osservanza sino dal 1516. Primo Altare. S. Rosa di Lima, Celesti. Cinque quadri del Moretto abbelliscono il tempio. Quello del 2.° altare colle SS. VV. Lucia, Cecilia, Barbara ec.; e i tre degli altari opposti, cioè S. Orsola colle compagne,

(1) Sono ora in parte rimossi, e serbati nel Museo lapidario tra i monumenti del VIII.° secolo.

della quale trasse il concetto dalla S. Orsola del Foppa vecchio in sagristia di S. Pietro in Oliveto; Melchisedecco, che porge pane e vino ad Abramo; e la S. Caterina da Siena colla Vergine, e i BB. Girolamo, e Paolo; come pure quello dell' altar maggiore, che si annovera tra le più scelte dipinture del nostro Artista. Sebbene sieno opere dello stesso pennello, ogni quadro però ha uno stile proprio, che l' intelligente avrà già avvertito nella differenza di condotta nel chiaro scuro, nel tono delle tinte; nel modo di panneggiare, nelle arie di testa ec. In sagristia con altre pitture si vede la Natività del Redentore, ed alcuni santi, lavoro a tempera di Callisto da Lodi.

S. MARIA CALCHERA

Parrocchiale riedificata alla metà circa del secolo passato.

Primo Altare. S. Carlo orante, Camillo Procaccini.

2.° Sotto il pulpito il Redentore, e i santi Girolamo, e Dorotea, Moretto.

3.o I SS. Apollonio, Faustino, Giovita ed altri. È considerata per opera delle più stupende

del nostro Romanino. La tavola è condotta con singolar finitezza, e con esquisito sapore di tinta Tizianesca, specialmente nelle teste, che sono vive, e vere; dipinse pure il sottoposto cenacolo.

Callisto da Lodi colori la tela dell'altar maggio re ritraendovi l'incontro di Maria, con Elisabetta. 5. Sotto cristalli si vede dipinta sull'intonaco da mano ignota l'imagine di Maria Santissima con bambino.

6. Moretto ha dato a questa composizione con poche linee una grandiosità, e e caratte re, non comune ad altre sue opere. E molta espressione trasfuse nel Divin Maestro, che addita a Simone, Maddalena; la quale cogli occhi stillati in pianto abbraccia i di lui piedi, e li terge co' suoi capelli.

Del Ghitti è la gran tela sopra la porta maggiore. Vi è rappresentato S. Bernardino da Feltre, che predicando, esorta la pietà bresciana acciochè con maggior divozione di quanto si costumava, venga accompagnato, il SS. Viatico agli infermi.

Il quadro sulla porta minore appartiene ad Angelo Paglia bres.

MERCATO NUOVO

Piazza abbellita con fontane, viridarj, e piante disposte per uso di passeggio. Vi fronteggia il Palazzo Cigola; come ancora la facciata della profanata chiesa di S. Marta, archi tettata dal Bagnadore. Nel mezzo si scende a fonte sotterranea, copiosa di fresche, limpidis. sime acque.

MERCATO DE' GRANI

La Congregazione Municipale col voto del consiglio Comunale nel 1820 decretò l'erezione di questa grandiosa fabbrica di portici, e magazzeni, modellata dal Sig. Angelo Vita.

S. EUFEMIA

Landolfo, il secondo di questo nome fra i vescovi di Brescia, che sedette tra il 1008, e il 1030, edificò ai monaci Benedittini questa chiesa, e monastero, e quivi ebbe sepolcro. Fu restaurata in seguito più volte; finalmente rifabbricata, e del tutto compita al terminare dello trascorso secolo con disegno del Padre Faida loro correligioso, che vi lasciò il coro vecchio dipinto a fresco da Camillo Rama bres.

La volta della cupola, e i peducci di essa vennero coloriti da Carlo Carloni; da Santo Cal tanco il rimanente della Chiesa; da Saverio Gandini l'ornato delle cappelle.

Primo Altare. S. Paterio consagrato vescovo di Brescia da S. Gregorio Magno, Rama. 2. I Magi alla capanna di Betlemme, Pie tro Moro. 3.o S. Mauro risana infermi, Ghitti. Altare Maggiore. B. V. e i SS. Eufemia, Giustina, e Giovanni Battista, Morello.

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5.o 1 SS. Benedetto e Scolastica, Santo Cat- 6.o Ultima Cena, del medesimo.

taneo.

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7. Il Battesimo di N. S., Giuseppe Pirovani. Sulla porta maggiore quadro del Rama.

CASA D' INDUSTRIA

Per isbandire l'accattoneria, e trar profitto dagli individui, che vivono a carico della società senza prestare ad essa veruna opera utile, nel 1817 il magistrato governativo con santo consiglio aperse ad ambi i sessi questa casa d'industria, ove nell'esercizio dell'arti meccaniche trova il misero, e tetto, e pane, e morale istruzione.

S. GAETANO

Fu già de' CC. RR. Teatini, che vi si stabi lirono nel 1691 (1), dopo che i Padri della congregazione di S. Filippo Neri lasciato S. Gaetano si trasferirono alla Pace.

Le pitture della volta furono in parte condotte dal Cossali, in parte da un francese per nome Luigi Vernansal. Il catino del coro, e la sagristia sono lavoro di Pietro Scalvini.

Primo Altare. S. Andrea Avellino, che al cominciar della messa muore, Giovanni Batista Pilloni. Le figure in marmo, Antonio Calegari.

2.° Nostra Donna, e i SS. Giuseppe, e Gaetano, Padre Galletti Teatino.

(1) Brix. Sac. p. 243.

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