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E. Sonzogno, 1880 - 352 páginas
 

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Página 197 - Con ciò sia cosa che affine di poter di qualunque cosa scrivere, che ad animo gli veniva, quantunque poco acconcia e malagevole a caper nel verso, egli molto spesso ora le latine voci, ora le straniere, che non sono state dalla Toscana ricevute, ora le vecchie del tutto e tralasciate, ora le non usate e rozze, ora le immonde e brutte, ora le durissime usando, e allo 'ncontro le pure e gentili alcuna volta mutando e guastando, e talora, senza alcuna...
Página 196 - ... magnifica pigliandola, lasciarsi cadere molto spesso a scrivere le bassissime e le vilissime cose; e quanto ancora sarebbe egli miglior poeta che non è, se altro che poeta parere agli uomini voluto non avesse nelle sue rime.
Página 168 - Sono dopo questi stati, nell'una facoltà e nell'altra, molti scrittori. Vedesi tuttavolta che il grande crescere della lingua a questi due, al Petrarca e al Boccaccio, solamente pervenne; da indi innanzi, non che passar più oltre, ma pure a questi termini giugnere ancora niuno s'è veduto.
Página 174 - Perciò che e sciolte e languide possono talora essere, oltra il convenevole, o dense e riserrate; pingui, aride; morbide, ruvide; mutole, strepitanti; e tarde e ratte, e impedite e sdrucciolose, e quando vecchie oltra modo, e quando nuove '. Da questi diffetti adunque, e da simili, chi più si guarderà, a...
Página 129 - ... buccia d'un volto si porta ea queste misere e manchevoli e bugiarde vaghezze, che a quello immenso splendore, del quale questo sole è raggio, e alle sue vere e felici e sempiterne bellezze non portiamo. E se pure questo nostro vivere è un dormire, sì come coloro i quali a gran notte addormentati con pensiero di levarsi la dimane per tempo e dal sonno sopratenuti si sognano di destarsi e di levarsi, perché tuttavia dormendo si levano e presa la...
Página 144 - Èrcole, confessare che non le più degne e più onorate favelle siano da usare tra gli uomini nello scrivere, ma le proprie loro, quando sono di qualità che ricever possano, quando che sia, ancora esse dignità e grandezza; sì come era la latina ne...
Página 135 - Idio è tutto quello, che ciascun vede, che il disidera. Non ire, non scorni, non pentimenti, non mutazioni, non false allegrezze, non vane speranze, non dolori, non paure v'hanno luogo. Né la fortuna v'ha potere né il caso. Tutto di sicurezza, tutto di contentezza, tutto di tranquillità, tutto di felicità v'è pieno.
Página 183 - Chiare, fresche e dolci acque, Ove le belle membra Pose colei che sola a me par donna; Gentil ramo, ove piacque (Con sospir mi rimembra) A lei di fare al bel fianco colonna : Erba e fior, che la gonna Leggiadra ricoverse Con l' angelico seno ; Aer sacro sereno, Ov' Amor co' begli occhi il cor m' aperse : Date udienza insieme Alle dolenti mie parole estreme.
Página 200 - ... sé Roma essere subitamente dimostra a chi la mira, vede tutto il giorno a sé venire molti artefici di vicine e di lontane parti, i quali le belle antiche figure di marmo e talor di rame, che o sparse per tutta lei qua e là giacciono o sono publicamente...
Página 162 - ... suoi poemi usa modi del dire in tutto lontani dall'usanze del popolo, e costoro non vi si discostano giamai. La lingua delle scritture, Giuliano, non dee a quella del popolo accostarsi, se non in quanto, accostandovisi, non perde gravita, non perde grandezza...

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