Opere edite e inedite in prosa ed in versi, Volumen16

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Ad. Cesare, 1800
 

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Página 34 - ... sentimento e d'anima, non di leggi minute e pedantesche, e ripeto, a finir il mio sfogo, che una vibrazione, un tocco di corda, un'arcata, o un arpeggio di molte insieme, un collegamento e ritegno, o un corso affrettato e sonoro, dopo un lento e soave a mezza voce, e quanto ho detto formar l'armonia poetica della lingua, tutto forma quello stile, quel gusto, quel poeta, e non altri.
Página 112 - ... a cui giunger possono le loro forze, con mano tremante servilmente si piegano alla scrupolosa imitazione di chi fa testo di lingua; e quel pittore, il quale nelle prime opere sue, se fosse stato libero, avrebbe prodotte molte bellezze e alcuni difetti, per migliorare poi sempre colla propria sperienza, s'agghiaccia colla pedanteria dell'imbecille e...
Página 33 - ... fatti e delle invenzioni. Ma la poesia sta nello stile e nell'armonia. Quell'idea non è più dessa senza quella precisa pennellata, quel contorno, quel suono. Una parola di più, una nota di meno, una pausa fuor di luogo, già non dice più lo stesso, ed è un altro stromento che...
Página 60 - Musa tu, che di caduchi allori Non circondi la fronte in Elicona, Ma su nel Cielo infra i beati cori Hai di stelle immortali aurea corona; Tu spira al petto mio celesti ardori, Tu rischiara il mio canto, e tu perdona Se intesso fregi al ver, s'adorno in parte D'altri diletti che de
Página 96 - Cos3 gli antichi maestri adoperarono, ed e dolcissima cosa il rappresentarsi Tullio ora in compagnia di Bruto e di Attico nel praticello di Rodi assise sotto la statua di Piatone richiamare alla vita del nome gli estinti lumi della greca e della romana eloquenza , ora col fratello , e con Attico medesimo presso al bosco ed alla quercia d'Arpino toccar le memorie di Mario, di...
Página 121 - Chi sente, e sentir fa poetando l'entusiasmo, che lo rapisce tra scene splendenti e vivaci, e nella sua solitudine s'apre creando un teatro di forti passioni, di vive pitture, di caldi affetti, neppur pensa o ricorda che v'ha de' cuori e dell'anime dimenticate dalla natura, e prive delle delizie più care all'uomo. Oh immaginazione, oh bellissimo dono del cielo, e dolce incanto della vita noiosa e perseguitata! Se tu non fai l'uomo più ragionevole, almeno il consoli d'esserlo così poco, e fai talor...
Página 111 - Italia i talenti, che sarebbero dalla natura altronde felicemente disposti per le lettere: essi co' loro rigidi precetti impiccoliscono ed estinguono il genio de' giovani nell'età appunto più atta a svilupparsi; essi colle eterne loro dicerie intimoriscono talmente i loro disgraziati alunni, che in vece di sollevarsi con un felice ardimento, scrivendo, a...
Página 112 - ... giovani nell'età appunto più atta a svilupparsi ; essi colle eterne loro dicerie intimoriscono talmente i loro disgraziati alunni, che in vece di sollevarsi con un felice ardimento, scrivendo, a quell'altezza a cui giunger possono le loro forze, con mano tremante servilmente si piegano alla scrupolosa imitazione di chi fa testo di lingua; e quel pittore, il quale nelle prime opere sue...
Página 17 - Or d'ellera s'adornino e di pampino i Giovani, e le Vergini più tenere, e gemina ne l'anima si stampino l'imagine di Libero e di Venere. Tutti ardano, s'accendano, ed avampino qual Semele, ch'al folgore fu cenere: e cantino a Cupidine ed a Bromio con numeri poetici un encomio.
Página 9 - ... costumi, come alcun volle, certo no nello stile non ammettono paragone. Abbiamo ingegno al par di loro, scuole e maestri più di loro, né ci mancano eccitamenti ed occasioni alle spinte dell'entusiasmo o allo scoppio delle passioni o all'attrattila di grand'uomini e azioni, in pace e in guerra, in lettere ed in politica...

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