Orlando furioso, con argomenti, dichiarazioni ad ogni canto, ed indice. Nuova ed, Volumen3

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Página 157 - Astolfo di saper desio i gran misteri e gl'incogniti sensi; e domandò di tutte queste cose l'uomo di Dio, che così gli rispose: 1 8 - Tu dèi saper che non si muove fronda là giù, che segno qui non se ne faccia. Ogni effetto convien che corrisponda in terra e in ciel, ma con diversa faccia.
Página 160 - Agamennón vittorioso, e fé' i Troian parer vili et inerti; e che Penelopea fida al suo sposo dai Prochi mille oltraggi avea sofferti. E se tu vuoi che '1 ver non ti sia ascoso, tutta al contrario l'istoria converti: che i Greci rotti, e che Troia vittrice, e che Penelopea fu meretrice.
Página 28 - Ma baci ch' imitavan le colombe, Davan segno or di gire, or di fare alto. Usammo altr' arme che saette o frombe. Io senza scale in su la rocca salto, E lo stendardo piantovi di botto, E la nimica mia mi caccio sotto.
Página 195 - Marsilio il regno, molti di la cavalla strascinando morta, come era, senza alcun ritegno; ma giunto ove un gran fiume entra nel mare, gli fu forza il cadavero lasciare.
Página 133 - Donne, e voi che le donne avete in pregio, per Dio, non date a questa istoria orecchia, a questa che l'ostier...
Página 120 - Alla virtù di Calai e di Zete? Che le mense dal puzzo e dagli artigli Liberi, e torni a lor mondizia liete, Come essi già quelle di Fineo, e dopo Fe' il paladin quelle del re etiòpo.
Página 144 - Le lacrime ei sospiri degli amanti, l'inutil tempo che si perde a giuoco, e l'ozio lungo d'uomini ignoranti, vani disegni che non han mai loco, 1 vani desideri sono tanti, che la più parte ingombran di quel loco: ciò che in somma qua giù perdesti mai, là su salendo ritrovar potrai.
Página 114 - L'alaccie grandi avean, deformi e brutte; le man rapaci, e l'ugne incurve e torte; grande e fetido il ventre, e lunga coda, come di serpe che s'aggira e snoda.
Página 152 - Ne' bei vostri occhi e nel sereno viso, nel sen d'avorio e alabastrini poggi se ne va errando; et io con queste labbia lo corrò, se vi par ch'io lo riabbia.
Página 143 - In un vallon fra due montagne istretto , Ove mirabilmente era ridutto Ciò che si perde o per nostro difetto, O per colpa di tempo o di Fortuna: Ciò che si perde qui, là si raguna.

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